IL SENSO DI PSYTOOLS

Psicologi e psicoterapeuti si formano in Italia essenzialmente in cinque modi:

• Il primo è l’università, si gettano le basi per la cultura psicologica e la successiva professione. Poca teoria della tecnica, zero tecnica;

• Il secondo è la scuola di specializzazione in psicoterapia dove la percentuale di teoria varia dal 50 al 75% e ciascuna scuola forma all’utilizzo delle proprie tecniche di riferimento (indipendentemente dalla loro scientificità, tra l’altro), quasi ignorando (se non svalutando) le altre;

• Il terzo modo è il corso tecnico privato. L’evoluzione delle tecniche psicoterapeutiche e delle neuroscienze produce nei decenni nuovi approcci specifici, normalmente insegnati in workshop tematici di 1-3 giorni/weekend. Costano molto, valgono tanto e insegnano tecniche funzionali e specifiche, necessarie per restare aggiornati e intervenire efficacemente. Se si desidera apprendere molte tecniche occorre are molti corsi;

• Il quarto modo è rappresentato dai tirocini dove spesso al tirocinante viene dedicato poco tempo e altrettanto spesso vengono attribuiti compiti marginali;

• Il quinto modo è la supervisione. Obbligatoria in alcuni percorsi, facoltativa in altri, consiste contemporaneamente in un sistema di trasferimento competenze da un vecchio a un giovane e in un ulteriore mercato di settore.

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Chi fa clinica arriva al contatto con il paziente pieno di teoria, con qualche tecnica, abbastanza confuso, bisognoso di guida e di risposte alla domanda: “cosa faccio adesso?”.

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Ci siamo passati tutti e ora abbiamo creato il corso che avremmo voluto seguire.

Avere una scatola degli attrezzi con tutti gli strumenti più utili, efficaci e aggiornati può fare la differenza nel lavoro concreto e quotidiano con i pazienti, migliorando la qualità e la rapidità dell’outcome, rendendo più sicuro e meno annoiato o frustrato il terapeuta, generando la collaborazione del paziente nel suo percorso di cambiamento.